“Design as Religion”
Guidare l’Eccellenza attraverso la Formazione
La formazione è il processo attraverso il quale acquisiamo competenze, conoscenze e abilità. È il percorso che ci consente di dare forma alle nostre menti, alle nostre carriere e alle nostre vite. Ogni volta che apprendiamo qualcosa di nuovo, stiamo partecipando a questo processo di formazione.
In questo senso la formazione continua, insieme al perfezionamento e all’acquisizione di nuove competenze sono diventati i pilastri della crescita.
Il nostro impegno per la formazione e il perfezionamento costante mantiene il team TRJ agile e pronto ad abbracciare le opportunità emergenti. Investiamo costantemente nella formazione interna, garantendoci di rimanere all’avanguardia sulle tendenze e sulle migliori pratiche del settore per migliorare noi stessi e i risultati dei nostri clienti.
Affrontare la sfida della formazione è soprattutto cogliere un’opportunità irrinunciabile e investire nella crescita del team è un cammino verso risultati straordinari.
A questo proposito abbiamo avuto il piacere di confrontarci e approfondire l’argomento con Pasquale Acampora, CEO – Master Trainer & Mental Coach di blackship, con cui abbiamo intrapreso un’intensa partnership.
1 – Da esperto nel settore, come definirebbe il ruolo della formazione nell’attuale contesto professionale e personale?
“Penso che per tutti i business in cui le persone rivestono un’importanza strategica, la formazione sia e debba essere uno degli strumenti con cui attirare, trattenere e valorizzare i talenti. La formazione può e deve essere uno strumento non tanto e non solo per trasferire nuove abilità, competenze, metodologie e strumenti, ma penso possa anche rivestire un prezioso supporto nel trasferire e sedimentare quella che vuole essere la “cultura” aziendale che sta alla base del come le competenze vengono utilizzate, amplificandone (o, quando male utilizzata o non presente, riducendone) gli effetti.”
2 – Quali opportunità emergono quando la formazione è considerata non solo come un’attività singola, ma come un processo continuo di apprendimento lungo tutto l’arco della vita professionale?
“Credo che non ci sia modo diverso per intendere la formazione che come un processo continuo, alternativamente rischia di essere una perdita di tempo e di denaro, che può generare frustrazione. Come gli atleti non pensano di migliorare le performance con due o tre giorni di allenamento all’anno, così non possiamo pensare di avere un impatto serio sui risultati delle persone se non trasferendo prima competenze e strumenti, che vanno poi “allenate” e “consolidate” nella quotidianità. Questo rende della formazione non un’attività, ma una cultura. La formazione, affinché possa generare un ritorno dell’investimento, richiede il tempo necessario a consolidare una capacità, che porta, come effetto, un impatto tangibile sulla performance delle persone e dell’organizzazione.”
3 – Quali sono i principali benefici che la formazione può portare a un’organizzazione, considerando l’evoluzione continua del mondo del lavoro?
“I benefici che la formazione può portare, dipendono fortemente dal tipo di formazione che si decide di intraprendere. Penso che, affinché la formazione meriti gli investimenti che richiede, occorre che abbia un impatto sulla persona, sul team, sull’organizzazione e sui rispettivi risultati. Credo che un investimento in formazione debba avere un obiettivo da conseguire in maniera chiara, specifica e misurabile, solo così i benefici possono essere non solo tangibili, ma anche quantificati. Se penso alle tematiche di cui ci occupiamo direttamente, alcuni dei benefici che ci vengono richiesti sono: dal miglioramento del benessere delle persone in azienda, alle migliori capacità di lavorare in squadra, dallo sviluppo delle capacità di leadership, alla gestione del tempo, dallo sviluppo di fatturati e marginalità, all’acquisizione di strumenti e metodologie che consentano alle persone di avere un processo e un linguaggio comune, condiviso e replicabile.”
4 – Quali strategie adotta per mantenere elevati livelli di motivazione e coinvolgimento durante i corsi di formazione, soprattutto considerando le diverse modalità di apprendimento?
“Una delle nostre principali convinzioni è che i Trainer che vanno in aula devono essere chiamati, in prima persona, non solo ad applicare, ma anche ad ottenere risultati con ciò che condividiamo. Le persone che si occupano di team-work e leadership, devono avere e gestire team, devono aiutare i loro responsabili a risparmiare tempo e le loro persone a crescere. Le persone che si occupano di vendita, devono vendere. Ecco che quindi, la formazione, non diventa un trasferimento di contenuti, ma di esperienze.
Le persone vogliono questo: non avere strumenti che possono trovare su un libro, ma capire come poterli applicare all’interno del proprio contesto. Questa capacità non la sviluppi “insegnando”, ma praticando. Non si va ad imparare a cucinare da un “Trainer di cucina”, ma da uno chef. Non si va da un personal trainer fuori forma, ma da un professionista allenato, che, con il suo esempio (non solo con le sue parole), possa ispirare le nostre azioni. Altro elemento che reputo imprescindibile, è una fortissima componente pratica ed esperienziale: ogni contenuto deve poter essere applicato ed utilizzato, da subito, all’interno dello specifico contesto; solo così le persone non solo hanno la possibilità di ingaggiarsi e coinvolgersi, ma anche di comprendere come utilizzare ogni strumento, all’interno della loro realtà.”
TRJ per l’Architettura – “DESIGN AS RELIGION”, Chiesa di San Lorenzo – Palermo