La Germania e il Design: Il design tedesco contemporaneo è frutto dell’importante energia creata dal Bauhaus e da tutte le avanguardie artistiche esplose nella prima metà del ‘900. Si è evoluto il concetto di design funzionalista, concentrato soprattutto sull’affidabilità tecnica della produzione industriale, e sono stati tramandati i anche valori di innovazione, qualità e rigore.
Werner Aisslinger
Il designer tedesco, dopo diverse collaborazioni con Jasper Morrison, Ron Arad e Michele de Lucchi, apre il suo studio prima a Berlino ed un secondo a Singapore.
Aisslinger è uno dei progettisti maggiormente premiati, con riconoscimenti da tutte le parti del mondo, ricevendo 2 “selezioni” Compasso D’Oro e vincendo il premio nel 2004. I suoi lavori sono presenti nelle collezioni permanenti dei più importanti musei internazionali del settore.
Ha avuto grande risonanza internazionale il progetto del LoftCube, un volume abitativo compatto, con ampie vetrate, ripetibile come un oggetto di disegno industriale, che coniuga tecnologia ed estetica.
Questi principi sono la base del suo lavoro sul design. Una per tutte, la poltroncina Juli progettata per Cappellini. Nelle varie versioni della seduta è evidente il lavoro di ricerca sull’utilizzo di nuovi elementi materici, dalle plastiche al poliuretano a tessuti e texture ricercati.
Mae Engelgeer
La texile designer ha studiato in Olanda, dove ha approfondito le varie tecniche antiche e moderne legate alla produzione dei tessuti. La ricerca l’ha portata alla contaminazione non solo tecnica, ma anche di materiali, textures e tonalità cromatiche contrastanti al fine di raggiungere l’equilibrio compositivo, coadiuvato dall’uso non convenzionale della geometria.
La sua creatività passa per le sensazioni tattili e (tri)dimensionali, componenti essenziali presenti nel suo lavoro sui tappeti progettati per CC-Tapis.
Il Bliss è un prodotto dissonante, non ingabbiato nella classica forma rettangolare. Gli elementi geometrici sono cromaticamente e volumetricamente amplificati in modo sorprendente oltre le prevedibili linee perimetrali.
“My work is driven by intuition and the desire to create. While I consider myself to be a dreamer in the creation of new atmospheres, I am able to quickly translate those ideas into tangible works using the right textures, materials and colours. When asked for my vision in collaborations, I feel a certain sense of freedom to explore a multitude of possibilities.”
Konstantin Grcic
Vincitore di ben 2 premi Compasso d’Oro, il designer tedesco con base Monaco si è sempre distinto per il linguaggio contenuto, sobrio e minimale. Ogni suo progetto ha un approccio legato alla storia del design e dell’architettura, all’interesse per la tecnologia ed i materiali, ed alla sua conoscenza nei minimi dettagli dei mobili che aveva restaurato.
“Designing chairs touches issues of society, how we live…How life changes – that’s most interesting.”
La parola chiave è “semplicità”, come ad esempio la seduta Kanu per Cassina, dove una lastra di legno dallo spessore ridotto, lavorata ai bordi con cura maniacale, avvolge un pannello di seduta semicircolare in compensato, diventando al tempo stesso struttura e schienale. La magia è esaltata dalla mancanza di giunture.
È semplice anche il principio compositivo di Soft Props, un sistema di imbottiti, disegnato sempre per Cassina. Volumi pieni imbottiti in piuma sono connessi tra loro tramite elementi tubolari dallo spessore significativo, ad evidenziare l’orizzontalità del segno.
Sebastian Herkner
Classe 1981, Sebastian rappresenta la più interessante novità nel contesto internazionale, che lo ha portato ad essere nominato designer dell’anno 2019 al Maison & Object di Parigi.
Il suo stile è fresco, moderno legato al sapiente utilizzo dei materiali, delle nuove tecnologie ma anche dell’artigianato tradizionale, dei colori e delle textures.
“There is a sensitivity and identity to my work that emphasizes the function, the material and the detail. I transport and interpret characteristics from various contexts of society and culture and implement them in new artifacts….“
La collezione di imbottiti Ala per La Cividina nasce dall’immagine del cavalletto che sorregge i piatti antichi nelle esposizioni. Secondo questa idea, seduta e schienale sono delicatamente sorretti dalla struttura, nella duplice opzione di finitura metallica o in legno massello.
Il sodalizio con La Cividina continua e da i suoi frutti nel 2018, quando il divano Soave vince l’Archiproducts Design Awarda 2018 per la categoria contract, grazie alle sue forme ellittiche sottili e le linee smussate essenziali.